giovedì 9 febbraio 2017

Recensione "L'Ordine della Croce", Virginia de Winter



Autrice: Virginia de Winter

Titolo L'Ordine della Croce (Black Friars #4)

Editore: Fazi

Prezzo: € 15,30 e-book € 5,99


 Link d'acquisto: QUI






 Serie Black Friars

1. L'Ordine della Spada
2.L'Ordine della Chiave
 3.L'Ordine della Penna
4. L'Ordine della Croce
5. Le soglie del Buio



Trama


La Vecchia Capitale non ha pace. Scossa dai tumulti del Presidio, avvelenata dai malefici di Belladore de Lanchale, l'antica città dovrà ora affrontare un nemico senza eguali. L'ultima erede della dinastia Blackmore, garante della tregua con le creature del Presidio, è stata ritrovata, ma le malvagie entità accetteranno che sia proprio la giovane Sophia a custodire un armistizio suggellato dalla sua antenata migliaia di anni prima? Le forze del male hanno destato dal suo riposo l'Ordine della Croce e i cavalieri sono pronti a imbracciare le mitologiche spade per difendere il genere umano dalla minaccia delle nebbie demoniache. Intanto, ancora ignara del pericolo, Eloise Weiss è alle prese con il misterioso ritrovamento dello scheletro di uno studente dell' Università. Questa volta i suoi poteri di Evocatrice sono vani, ma grazie alle sole conoscenze mediche giunge a una verità inquietante: le ossa rinvenute sono le chiavi di uno scrigno che sigilla i segreti più oscuri della Vecchia Capitale, segreti di personaggi potenti disposti a tutto perché non siano svelati. Eppure, come in un labirinto di delitti e apparizioni dal passato, ogni filo di questa storia passionale e avvincente sembra destinato a ricongiungersi.









"La fanciulla innamorata del suo splendido e cupo marito era felice nella sua vita da regina.

Aveva ai suoi piedi e ai suoi ordini mille servi e mille serve, cento carrozze e forzieri di gioielli per adornarsi. Una mattina, però, lui la destò con un bacio e le disse che doveva partire per

qualche tempo. Vedendola disperata la consolò e le propose di invitare a palazzo tutte le sue

amiche e i suoi amici per trascorrere con lietezza i giorni della sua lontananza.

Tra questi vi era un amico che da lungo tempo amava in silenzio la fanciulla, uno scholarus che, nel periodo in cui era suo ospite, cercò di escogitare un modo per separarla dal marito.

In verità, egli non aveva cattive intenzioni: sapeva della scomparsa delle sei

mogli che l’avevano preceduta e temeva per lei, così quando un giorno le vide in mano un mazzo di chiavi e le domandò a cosa servissero, pensò di aver trovato il modo. Le chiavi infatti aprivano gli armadi e i forzieri, i bauli e i cassetti del palazzo.

Tutte ricchezze che erano state gettate ai piedi della giovane sposa dal suo tenebroso e innamorato marito. Solo una chiave le era stato raccomandato di non usare mai, pena la collera e l’odio inestinguibile dell’uomo che amava. Allusioni lasciate cadere, piccole provocazioni alla curiosità sempre meno innocente della giovane moglie e, un giorno, si risolsero a scoprire cosa ci fosse in

quella stanza misteriosa. Una volta aperta la porta, con l’ultima, piccola chiave a lei affidata, un orrore senza fine si presentò davanti ai loro occhi: donne sgozzate appese lungo le pareti,

tutte le precedenti mogli scomparse che l’uomo dei suoi sogni aveva sposato e poi

ucciso. Per la sorpresa, la piccola chiave le cadde in terra e si macchiò di sangue.

Il giovane studente che l’aveva sempre amata era lì accanto a lei, per proteggerla dalle sue paure. La fanciulla cadde e anche il suo onore si macchiò di sangue."
 "Avrebbe desiderato con tutte le sue forze raccogliere abbastanza coraggio per alzarsi dal lettino e correre nella stanza della mamma. I suoi genitori dormivano al piano di sotto e il percorso di corridoi e scale che lo separava dalle braccia accoglienti e dal sorriso amorevole, un po’ irritato per il risveglio in piena notte, era irto di pericoli che non si sentiva di affrontare. C’erano angoli bui in cui avrebbe potuto annidarsi qualsiasi cosa e finestre

chiuse sulla notte, dietro le quali gli sembrava di vedere occhi spiarlo in silenzio.

Di tanto in tanto un cigolio lo faceva sussultare e lasciava – sempre, sempre! –






l’atroce domanda se fossero passi oppure innocui assestamenti del legno.

A ogni rumore si irrigidiva al punto che l’intero corpicino era contratto e i denti
affondavano nel labbro inferiore".

Recensione




Buongiorno cari lettori! Eccomi qui con la recensione del penultimo (che in realtà doveva essere l'ultimo) libro sulla serie Black Friars.

Questa volta, i temi trattati sono parecchio pesanti; ci sono omicidi (come nei libri precedenti), ma anche chiromanzia, gente che rinchiude le anime in fantocci per mettere paura; corpi di morti pieni di insetti (che vede SOLO Eloise, a causa del legame con la persona che aveva i suoi stessi poteri, ossia di vedere il male del Presidio, quando si presenta).
Ci sono anche maledizioni che a volte non vengono spezzate; oggetti maledetti fatti con pezzi di cadavere. Io a volte ho i brividi per queste cose! Rapimenti, persone redivive quasi morte (per l'ennesima volta), per aver bevuto sangue di gente altrettanto e ufficialmente, maledettamente MORTA. Troverete la favola di Barbablù e le sue mogli, morte per aver visitato la stanza, quando non dovevano farlo; strano eh? Favole di tutti i giorni, conosciute da una vita, in mezzo a una storia, che di simile alle favole in questione ha pochissimo. Mura che cadono, uomini che vivono in una guerra costante, che sembra non finire mai; spiriti vacanti che devono essere combattuti: finirà MAI questa guerra, che probabilmente NESSUNO ha mai chiesto, né voluto?
Eloise è qualcosa che magari non ha mai voluto essere, chi può saperlo? Del resto come si può tollerare di essere una specie di portale, attraverso cui i DEMONI, suoi nemici, tornano a casa? Sempre se una casa, questi demoni la abbiano, ma pare di sì e che sia il Presidio stesso.
E come possono dei bambini innocenti, convinti di avere amici immaginari, sparire in quattro e quattrotto, per poi non essere ritrovati, se non in forma di fantoccio, con le loro uniformi, a fare da
bambole a un carrillon?
Domande che resteranno senza risposta, temo, ma se non fossero cose inventate, probabilmente di fantasy non ce ne sarebbe, o no?


Come se non bastasse, ci sono pure attentati di colpi di stato; del resto chi ne è vittima, sta per diventare regina!
Mi sembra di essere ai tempi della Principessa Sissi, peccato che, mentre Sissi è esistita sul serio, non posso dire altrettanto di questi personaggi, vi pare?



Altra cosa, che salta fuori in pochissimi libri, la relazione tra due uomini; so che molti di voi hanno letto Shadowhunters, ma qui la storia è differente; e nonostante tutto, ci sono autrici che trattano temi delicati come questo, e sono sicura non sia affatto facile trovarne.
Complotti, ricordi dimenticati che riaffiorano. Dove altro potreste leggere queste cose, se non nella serie Black Friars di Virginia de Winter?
Per non parlare di misteri irrisolti per anni, che vengono risolti in quasi meno di un giorno grazie ai ricordi, all'ora della morte e della Seconda Rinascita, di un protagonista!


La mia valutazione

5



Alla prossima recensione
Luce <3

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